Atto II - Scena II
I riflettori si accendono e illuminano una scena dall’aspetto surreale. Da un mare candido, lattiginoso, emergono creature marine di varia forma e colore.
Danzano con grazia, in un susseguirsi di movimenti eleganti e composti, aspettando la nota che dia l’avvio al loro canto. Protagonisti dalla voce diversa, si uniranno tutti in un coro armonico per narrare una storia a metà tra il mito e la tradizione.
È pensando a questa scena che è nato il mio “Pesci e mandorle”, sognando di trascinare i tesori del Mediterraneo su un vellutato mare di latte di mandorla. Tra le sue onde spiccano la triglia di scoglio con il suo manto vivace e il gambero rosso, seguiti dalle vongole e dalle cozze sauté, mentre al centro campeggia un’ostrica, schiusasi al caldo del barbecue.
Così mare e terra si ritrovano in un piatto dall’estetica minimalista ma dal gusto barocco, con un’essenza marina di salicornia e fumetto di pesce a fare da contrasto alla delicatezza della mandorla bianca Romana di Noto.